L’intervento di settoplastica è esclusivamente funzionale, ovvero permette di recuperare una buona respirazione in caso di ostruzione nasale dovuta a deviazione del setto.
Non modifica la forma del naso, tranne in certi casi la forma delle narici quando sono fra loro molto diverse a causa del setto deviato che le ha deformate: in tal caso è possibile renderle abbastanza simili.
Esistono diverse tecniche da applicare a seconda della gravità della deviazione, pertanto anche l’impegno chirurgico, e quindi la durata e la complessità dell’intervento possono essere molto variabili: si può andare da una semplice rimozione di un piccolo segmento osseo o cartilagineo,
a un quasi totale rimodellamento della intera struttura settale, con tecniche che derivano da quelle della rinoplastica ricostruttiva.
Nella stragrande maggioranza dei casi viene eseguita una contemporanea riduzione dei turbinati inferiori, cioè delle masserelle di carne che si trovano nelle fosse nasali e che normalmente regolano il flusso respiratorio ma che non di rado lo vengono ad ostacolare.
In diversi casi l’ostruzione respiratoria deriva non solo dal setto deviato, ma da associate deformità della piramide, soprattutto in pazienti che hanno subìto un trauma o un precedente intervento chirurgico di settorinoplastica; in tal caso la settoplastica va di necessità associata alla rinoplastica funzionale.
Questo perché se tutto il naso è deviato, e non solo il setto all’interno di esso, correggere solo il setto porterà per forza a un risultato incompleto.
Può essere la revisione di un precedente intervento eseguito da mani non esperte: nella mia attività circa il 30% degli interventi di setto plastica che eseguo sono revisioni; in tal caso l’intervento è molto più indaginoso, a volte non si raggiunge un risultato completo ma solo un miglioramento.
Spesso, in questi casi che derivano da uno o più interventi precedenti non riusciti si può prevedere un accesso chirurgico simile a quello della rinoplastica e, qualora nell’intervento precedente il setto sia stato eccessivamente resecato, può prevedere l’impianto di cartilagine del proprio orecchio o da costa cartilaginea.
Il decorso è altrettanto vario: anche se di norma la degenza è di una sola notte e molto spesso non si applicano tamponi nasali (che in ogni caso, quando applicati, sono rimossi la mattina dopo l’intervento), la convalescenza con previsione di ritorno in pieno alle normali attività varia da 10 a 15 giorni, e comunque si raccomanda per un mese di evitare attività sportive forti o comunque faticose.
La settoplastica quindi non è un intervento “minore”, perché in realtà va affrontato con un accurato studio del singolo caso in quanto poi rimediare ai problemi di una intervento non ben eseguito può essere assai complicato